La fertirrigazione
L’accrescimento di una pianta posta in un giardino verticale non dipende esclusivamente dalla fotosintesi.
La crescita e lo sviluppo delle piante dipendono dalla fotosintesi, dall’ acqua , e dagli elementi nutritivi minerali.
Questi ultimi spesso sono i più importanti.
L’acqua è indispensabile per la crescita volumetrica dei vari organi, per la termoregolazione fogliare e per trasportare all’interno della pianta sia gli elementi minerali assorbiti dalle radici sia i prodotti elaborati dal processo fotosintetico.
Vi è quindi una stretta interazione tra l’assorbimento dell’acqua e quello dei “nutrienti” che vi sono disciolti e da lei trasportati .
Il vantaggio della fertirrigazione nei giardini verticali rispetto alla concimazione tradizionale consiste nel poter frazionare e regolare gli apporti di fertilizzanti in modo da mantenere i vari nutrienti intorno ai valori ottimali.
Questo permette di evitare sia problemi connessi a carenze nutritive sia a sovraddosaggi.
Il problema dei sovraddosaggi interessa sopratutto l’azoto che insieme al fosforo è responsabile di gravi fenomeni di eutrofizzazione delle acque .
La fertirrigazione presenta anche altri vantaggi di natura pratica.
Criteri
E’ importante comunque rispettare alcuni criteri nella preparazione della soluzione nutritiva in modo da permettere il massimo dell’efficienza.
Tra i criteri da rispettare è fondamentale il controllo del PH dell’acqua .
Normalmente il PH deve attestarsi a valori “sub acidi”, ovvero intorno a 5,5- 6,5, sopratutto nel caso di acque con durezza maggiore a 20 – 30 gradi francesi.
Gli apparati radicali delle piante che vivono in un contesto con un pH ottimale hanno un buon assorbimento nutritivo
La corretta regolazione del PH consente anche di prevenire i danni provocati dai depositi di calcare all’ interno di un impianto irriguo.
Ie incrostazioni ed i depositi, nel tempo, ostruiscono in un primo momento gli erogatori ed inseguito anche le tubazioni di minor diametro.
L’altro fattore importante da tenere in considerazione è l’ “indice di salinità” dell’acqua.
La “salinità” dell’acqua si calcola normalmente sottoforma di “conducibilità elettrica”, ed è tollerata dalle varie piante in un range che indicativamente va da 1,4-1,6 per le specie più sensibili a 2,0-2,5 mS/cm per quelle più tolleranti.
La composizione della soluzione nutritiva immessa in un giardino verticale deve quindi essere equilibrata ovvero deve rispettare determinati rapporti tra i vari elementi nutritivi e la sostanza veicolante che deve avere un PH ed una conducibilità elettrica ottimale .