Il muro vegetale è un esempio particolare di verticalità nell’ambito dell’arte del giardino, che si sviluppa solitamente al di fuori di un contesto naturale come elemento urbano e architettonico.
L’esempio di Patrick Blanc
L’estetica delle pareti verdi risponde alle necessità di alleggerire l’architettura pesante e grigia in cemento, tipica delle città, che tende a cerare una sensazione di oppressione tra i cittadini. Inoltre, se si esaminano le attuali forme di muro vegetale, queste corrispondono alle principali categorie estetiche dell’arte tradizionale: disegno, pittura e scultura.
La dimensione pittorica dei muri vegetali spicca ad esempio nelle opere di Patrick Blanc. La sensazione è che il botanico e artista sia capace di modificare la struttura, la densità e le tonalità del materiale vegetale, così come avviene nella pittura classica. Pittori come Chardin o Millet modificavano spesso i propri colori ad olio, ponendo l’accento sulla loro materialità.
Distribuivano il colore con la spatola, in modo che le tele diventassero simili a dei veri e propri muri intonacati. Diversamente, i pittori erano anche in grado di rendere i colori più fluidi per esaltare la trasparenza, fino a creare una sovrapposizione di più strati di colore. In questo modo si creava l’illusione ottica di volume sui corpi disegnati sulla tela – si pensi alle opere di François Porbus.
Patrick Blanc, nei suoi giardini verticali, era capace di realizzare effetti simili ai pittori, attraverso la selezione delle specie vegetali da utilizzare. Alcuni muri vegetali creati dall’artista hanno un’estetica paragonabile alla pittura del paesaggio e a quella astratta. Come sui quadri, anche sulle pareti verdi l’organizzazione degli spazi sul piano permette di attirare la luce, che filtrando, restituire sensazioni visive – colori, formi e ombre – variegate.
Le pareti verdi come la pittura
Le pareti verdi non sono una mera superficie ricoperta di piante, ma bensì l’immersione in un’arte botanica abbellita da sinfonie cromatiche.
Come il colore si applica sulla tela attraverso il pennello, le piante si dispongono creando movimenti sul muro. In un morbido disegno di sensazioni, le felci ricadono le loro lunghe foglie pennate su di uno strato di foglie più piccole.
Le piante riescono a dare ritmo alla facciata su cui poggiano, grazie alle diverse tonalità di verde, che si alternano sulle foglie più grandi. Tra queste, all’improvviso compaiono macchie dagli svariati colori, che ricordano le ghirlande fiorite di «Breughel de Velourd».
Le piante dai colori tenui, quelle formano delicate cascate e le piante filiformi, dal profilo affilato e graffiante, sono capaci insieme di creare effetti dalle infinite sfumature, forme e colori, in un’armonia capace di sollecitare la nostra curiosità e i nostri sensi.