I tappeti erbosi sono una delle categorie più interessanti per l’applicazione su substrato verticale, ovvero per la realizzazione delle pareti verdi, grazie alle loro caratteristiche naturali.
Le specie
I tappeti erbosi sono composti generalmente da piante erbacee perenni, resistenti a condizioni critiche, come stress idrico e basse temperature. E’ possibile classificare le diverse specie impiegabili per la creazione dei tappeti erbosi secondo due grandi categorie, basate sul loro potenziale adattamento ai diversi agenti climatici:
- Le specie macroterme: sono particolarmente adatte ai climi caldi – la temperatura ideale per il loro sviluppo sono comprese tra i 25 e 30 gradi centigradi – rallentando il loro ritmo di crescita con temperature inferiori ai 20 gradi fino a fermarsi completamente al di sotto dei 10 gradi. Queste piante sono molto diffuse in natura, come nel caso delle Cyndon dactylon, dette anche gramigne, o le zoysie, conosciute per il loro sviluppo estremamente aggressivo e vigoroso, caratteristica che gli permette di avere un’eccellente capacità di recupero da qualsiasi tipo di stress.
- Le specie microterme: queste piante, molto diffuse in Italia per la creazione di prati domestici, sono una buona soluzione per l’inverdimento di superfici verticali non troppo soleggiate, dato che sono predisposte a crescere con maggiore facilità durante i periodi più freschi della stagione vegetativa, con temperature che vanno dai 15 ai 25 gradi centigradi. Sono in grado di resistere al freddo e capaci di conservare la lror colorazione durante i mesi invernali, anche se hanno una minore resistenza in condizioni di temperatura più elevata.
I vantaggi
Attraverso l’impiego di queste categorie di manti nel progetto di rivestimenti di facciate si possono ottenere manti continui ed in buone condizioni di conservazione durante tutti i mesi dell’anno. Il manto fogliare dei tappeti erbosi, oltre a garantire una continuità visiva, non raggiunge mai dei volumi e carichi che metterebbero in crisi il sistema di facciata, grazie completa assenza di parti legnose.
Gli apparati radicali dei tappeti erbosi hanno le stesse caratteristiche di sviluppo delle specie tappezzanti, ovvero tendono a crescere parallelamente al piano di coltura, attraverso l’impiego di stoloni che costituiscono trame densissime. Gli stoloni collegano in modo continuo la superficie del tappeto erboso e lo fissano saldamente al substrato ed alle strutture di sostegno collegate alla facciata da rivestire.
Dal punto di vista estetico, l’applicazione di diverse specie di tappeto erboso costituisce una possibilità di variazione in termini di colore e disegni, anche se l’impiego delle piante tappezzanti offrono maggiori possibilità compositive a livello cromatico.
Inoltre, i tappeti erbosi offrono ottime prospettive di efficienza per quanto riguarda il controllo microclimatico. La fitta trama degli apparati radicali è un filtro all’azione degli agenti atmosferici che agiscono sulla parete, così come la densa superficie fogliare che riveste il substrato. Quest’ultima modera i flussi di calore in entrata e in uscita delle superfici rivestite. L’irrigazione dei manti erbosi, inoltre, fa si che la temperatura e l’umidità ambientale siano regolate grazie alla quantità di vapore acqueo emesso, attraverso il fenomeno dell’evapotraspirazione delle numerose foglie.